Aprendo il sito dell' Università di Palermo il primo articolo che salta agli occhi esprime un commento positivo sull'aumento del 10% degli iscritti ai test di ingresso per lauree triennali, specialistiche e magistrali. Il commento del Rettore Lagalla sottolinea l'importanza di questo aumento collegandolo alla razionalizzazione dell'offerta formativa che ha come fine ultimo quello di creare dei corsi con dei precisi obiettivi, molto più mirati rispetto al passato. Probabilmente il Rettore dimentica di dire che, così come il numero dei partecipanti ai concorsi di ammissione, sono aumentati anche i corsi di laurea che prevedono un test d'ingresso (di tipo selettivo) e che, dunque, ogni studente universitario è sicuramente più incentivato a tentare di accedere ad almeno uno dei corsi provandone, però, più di uno. Inoltre, dobbiamo prendere in considerazione che la tassa per l'accesso ai test ammonta attualmente alla cifra di 45 euro. Se ci mettessimo, infatti, nei panni di uno studente che, viste le condizioni economiche attuali, non ha la possibilità di frequentare una delle Università definite tra le migliori d'Italia dalla classifica ministeriale, e cerca disperatatamente di rientrare tra gli elenchi degli ammessi al corso di laurea gradito o solamente ad uno di ripiego, potremmo prendere maggiore consapevolezza del motivo di questo aumento di iscrizioni. Possiamo, dunque, parlare di aumento degli iscritti, oppure esiste anche la realtà di questi studenti che provano numerosi test pur di non restare esclusi dalla carriera universitaria? Forse, in questo caso, non si può parlare esattamente di fiducia nel lavoro svolto dal Rettore e dal suo staff ,ma piuttosto di timore di essere estromessi da un percorso formativo che infonde ancora qualche speranza in una società in cui trovare lavoro sta diventando un'impresa ardua.
Lidia Milazzo
Nessun commento:
Posta un commento